Il CANCEL CULTURE, VIRUS SUBDOLO CHE MINACCIA LA LIBERTA’

La Cancel Culture, letteralmente "cultura dell'annullamento", è un fenomeno sociale nato nel mondo digitale che mira a "cancellare" dalla sfera pubblica persone o idee considerate offensive o problematiche. del post del blog.

POLITICA E SOCIETÀ

Adolfo Tasinato

7/17/20244 min read

di Adolfo Tasinato

La Cancel Culture, letteralmente "cultura dell'annullamento", è un fenomeno sociale nato nel mondo digitale che mira a "cancellare" dalla sfera pubblica persone o idee considerate offensive o problematiche. Attraverso boicottaggi, pressioni sociali e attacchi online, si cerca di escludere questi individui o idee dal dibattito pubblico e dalla vita sociale.

Essa è pseudonimo di Woke (risvegliato), il nome che il radicalismo progressista di matrice anglosassone dà a se stesso.

E’ un fenomeno sempre più diffuso, si presenta come un'ombra minacciosa sulla libertà di espressione e sulla possibilità di avere opinioni diverse. Mentre alcuni dicono che serve per la giustizia sociale, altri vedono in essa un pericolo per la libertà di pensiero e la possibilità di dialogare. In questo articolo, analizzeremo la Cancel Culture, citando episodi che ne hanno mostrato i rischi eccessivi e gli effetti demenziali.

Le radici della Cancel Culture possono essere rintracciate in diverse correnti di pensiero e movimenti sociali. Tra le influenze più significative troviamo:

Movimento per i diritti civili: Le tattiche di boicottaggio e ostracismo erano utilizzate dai movimenti per i diritti civili degli afroamericani per sensibilizzare l'opinione pubblica e ottenere cambiamenti sociali.

Femminismo: Il femminismo, fin dalle sue origini, ha combattuto contro la cultura patriarcale e le sue manifestazioni, spesso boicottando prodotti o persone considerate sessiste o discriminatorie.

Social media: L'avvento dei social media ha amplificato enormemente la portata della Cancel Culture, fornendo una piattaforma immediata e globale per la produzione di media, la condivisione di informazioni e la mobilitazione contro individui o idee.

La Cancel Culture si sviluppa tipicamente attraverso diverse fasi:

Innesco: Un evento o un'azione viene percepito come offensivo o problematico da un gruppo di persone.

Mobilitazione online: La notizia si diffonde rapidamente sui social media, spesso attraverso hashtag e campagne mirate.

Pressione sociale: Si esercitano pressioni su aziende, media e istituzioni per prendere provvedimenti contro l'individuo o l'idea incriminata.

Conseguenze: Le conseguenze per l'individuo o l'idea possono variare da perdite economiche a danni alla reputazione, fino all'esclusione totale dalla vita pubblica.

La decisione di eliminare l'Iliade e l'Odissea da alcuni programmi scolastici negli Stati Uniti rappresenta un caso emblematico che solleva interrogativi profondi sulla censura di opere letterarie che affrontano temi complessi e universali. Tale scelta, motivata da presunte accuse di "mascolinità tossica" e "patriarcato", desta preoccupazioni in merito alla limitazione della libertà di espressione e alla trasmissione di valori fondamentali alle nuove generazioni.

Sotto l'egida della "Cancel Culture", l'Iliade viene etichettata come un'opera che promuove una visione negativa della mascolinità e del potere patriarcale, unicamente perché i suoi protagonisti sono guerrieri "forti e magari anche biondi". Questa semplificazione eccessiva ignora la ricchezza di contenuti e la profondità di temi che l'opera di Omero racchiude.

L'Iliade, lungi dall'esaltare la guerra e la violenza, offre un ritratto sfumato della natura umana, esplorando temi universali come l'onore, la gelosia, l'amicizia, il tradimento, l'amore e la morte. L'opera narra le vicende di uomini che combattono per il potere e la gloria, ma anche di innocenti che subiscono le conseguenze delle loro ambizioni.

Scene come la supplica di Priamo ad Achille per il corpo di Ettore e il commovente addio di Ettore alla moglie e al figlio rappresentano momenti di profonda commozione e riflessione. Omero, attraverso questi passi, ci ricorda l'umanità dei personaggi coinvolti nel conflitto e l'impatto devastante della guerra sulle relazioni umane.

L'Iliade, pur essendo ambientata in un contesto storico lontano, offre spunti di riflessione estremamente attuali. La guerra tra Troiani e Achei, nata da un pretesto e alimentata da sete di potere, rispecchia tristemente le dinamiche che ancora oggi portano a conflitti e sofferenze nel mondo. L'opera di Omero ci invita a interrogarci sul ruolo del potere, sulla natura della violenza e sulla ricerca di soluzioni pacifiche alle controversie.

La rimozione dell'Iliade e dell'Odissea dai programmi scolastici rappresenta una perdita significativa per la formazione culturale degli studenti. L'opera di Omero, lungi dall'essere un semplice racconto di guerra e mascolinità tossica, offre una profonda analisi della natura umana, dei suoi valori e dei suoi conflitti. Censurare un'opera così ricca e complessa significa privare le nuove generazioni di un prezioso strumento per comprendere il passato, riflettere sul presente e costruire un futuro più consapevole e giusto.

Forse il vero motivo per bandire i classici non è perché sono politicamente scorretti e non stanno al passo coi tempi, ma perché lo sono fin troppo! Non sia mai che i ragazzi, leggendoli, facciano una cosa pericolosissima per tutti i governi e gli Agamennone di oggi: pensare!

Un aspetto preoccupante della Cancel Culture è il suo impatto sulla libertà di espressione. La paura di essere "cancellati" può portare le persone ad autocensurarsi per evitare conseguenze negative.

E’ quindi essenziale trovare un equilibrio tra la necessità di combattere l'ingiustizia (magari con fatti concreti e non con qualche asterisco come usa fare la sinistra italiana) e il rispetto della diversità di pensiero. Invece di cancellare, dovremmo incoraggiare un dialogo aperto, dando spazio all'educazione e al cambiamento.

La censura di opere d'arte, l'"annullamento" di celebrità e la paura di esprimere idee diverse minacciano la ricchezza del dibattito pubblico. In un mondo in cui la diversità di pensiero è essenziale per crescere ed evolvere, è importante riflettere criticamente sulla Cancel Culture e cercare approcci che favoriscano un dialogo aperto e costruttivo.

Ma anche qui vedendo quanto accade in Italia non c’è da stare allegri, abbiamo una parte politica che si definisce progressista per la quale uguaglianza significa che, per un bambino, è la stessa cosa avere due “genitori”, “mammi” con barba e baffi o un padre ed una madre naturali. Una parte politica che cancella la sua stessa tradizione e cultura mettendo un asterisco alla parola Unità nel manifesto della nota festa di partito. D’altronde se una Berlinguer va a lavorare per i Berlusconi vuol dire che la cultura della cancellazione esiste davvero. del mio post