CHI SONO

Sono Adolfo Tasinato, iscritto all'Ordine dei Giornalisti ed esperto di comunicazione digitale con un background in psicologia sociale.

Da anni mi interessa analizzare e raccontare l’evoluzione della comunicazione digitale e politica, con particolare attenzione al ruolo dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali e informativi.

Scrivo per il Nuovo Giornale Nazionale su temi quali la politica, la geopolitica, la comunicazione e produco un podcast di commento alle news, dove approfondisco temi di attualità e strategie comunicative ma dove a dialogare sono personaggi della IA.

COME LA PENSO

Benvenuti in questo spazio digitale dove la penna non conosce il peso della censura. Sono un giornalista del Nuovo Giornale Nazionale e questo è il mio angolo personale di libertà intellettuale, dove le parole respirano senza filtri e il pensiero corre senza guinzagli.

In un'epoca dove il conformismo intellettuale viene spacciato per virtù e la diversità di pensiero viene soffocata nel nome della "sensibilità collettiva", ho scelto di navigare controcorrente. Non per capriccio, ma per necessità. Perché il giornalismo che non disturba il potere che non è solo quello che governa gli Stati, non è giornalismo, è propaganda.

Le ideologie del Woke, la cancel culture e il politically correct rappresentano, ai miei occhi, il cavallo di Troia di un nuovo totalitarismo soft, mascherato da inclusività. Sono costruzioni artificiali, architetture sociali progettate non per unire, ma per frammentare il tessuto sociale in micro-identità, più facilmente manipolabili e controllabili. Una società divisa è una società debole, incapace di opporsi alle narrazioni dominanti.

E' in atto una guerra cognitiva contro le persone, una guerra che mira al controllo dei processi della conoscenza, in primis il linguaggio e la parola attraverso i quali descriviamo il mondo, esprimiamo pensieri, formuliamo concetti ed emozioni. La neolingua che ci viene imposta cambia i significati e diventiamo incapaci di pensare in modo autonomo. Lo disse chiaramente Charles Baudelaire: "ciò che la bocca si abitua a dire, il cuore si abitua a credere". Per questo mi diverto ad andare controcorrente.

Mi rifiuto di chinare il capo davanti all'aristocrazia dei "radical chic", quei profeti del progresso che osservano la realtà dalle loro torri d'avorio, sorseggiando champagne sui terrazzi con vista sulla ZTL. La loro è una rivoluzione di facciata, che non sporca mai le mani con la complessità del reale.

Qui troverete analisi scomode, riflessioni controcorrente, provocazioni necessarie. Non per il gusto della provocazione fine a se stessa, ma perché è nel dissenso che si forgiano le idee nuove, è nel confronto anche aspro che si tempra la verità.

Questo spazio è dedicato a chi non si accontenta delle risposte preconfezionate, a chi diffida delle verità assolute imposte dall'alto, a chi comprende che la realtà è sempre più complessa di quanto appaia.

Benvenuti a bordo. La navigazione sarà tempestosa, controcorrente.